27 Marzo 2004, muore una delle tante vittime della Camorra

Quella che sembrava una semplice serata, si è trasformata in una catastrofe

Il 26 e il 27 Febbraio, le classi dei secondi anni di Villa Sora hanno visitato la città di Napoli. Durante la giornata del 27 Febbraio i ragazzi hanno potuto conoscere in modo approfondito il quartiere Forcella, uno dei quartieri più importanti di Napoli, grazie alla fondazione Libera, che si occupa di attività antimafia.

Nel corso della giornata i ragazzi hanno potuto ascoltare le storie di tre vittime della Camorra, fermandosi nei luoghi dove hanno perso la vita. Le tre vittime sono Annalisa Durante, morta il 27 Marzo 2004, Luigi Galletta morto il 31 Luglio 2015 e Giuseppe Russo morto il 31 dicembre 2015.

Conosciamo meglio i luoghi dell’accaduto

Forcella è una zona di Napoli del centro storico, situata tra i quartieri Pendino e San Lorenzo, a ridosso di via Duomo e tra Spaccanapoli e il corso Umberto. Il nome del quartiere deriva dal suo caratteristico bivio ad ipsilon (Y) che ricorda le fattezze di una Forcella. Tra gli anni ’70 e ’90 questa zona ha giocato un ruolo decisivo nelle logiche di Camorra della città, quando Luigi Giuliano era il boss del Clan Giuliano di Forcella. In seguito questa zona ha contribuito a lanciare un urlo alla non-camorra tramite il prete napoletano don Luigi Merola, della vicina chiesa di San Giorgio Maggiore.

Forcella da sempre è stato uno dei quartieri più pericolosi e malfamati di Napoli. È stato un quartiere pericoloso fino a circa 20 anni fa. Dopo la sparatoria avvenuta proprio nel cuore di Napoli, il quartiere ha avuto la forza di alzare la voce e far smettere questa agonia.

Chi è stata la vittima di questa atroce catastrofe 20 anni fa?

La sera del 27 Marzo 2004, durante una partita di calcio del Napoli-Cagliari, tutto il quartiere era impegnato nelle case a la squadra del cuore. Una tra le poche che non interessata alla partita esce per incontrarsi con una cugina e un’amica è Annalisa Durante, scesa nel cortile per scambiare con loro due chiacchiere. La partita finirà 1 a 0 per gli azzurri, ma quella sera Napoli perderà un’altra partita, ben più importante: quella con i sogni e le speranze di una ragazzina di 14 anni.

Annalisa non si sentiva al sicuro nel suo quartiere, poichè lì abitava una delle famiglie più importanti della Camorra. Annalisa si trovava nel posto giusto, ma purtroppo nel momento sbagliato. Non si può essere nel posto sbagliato sotto il proprio portone di casa, ma per sua sfortuna era cresciuta in uno dei quartieri più pericolosi di tutta Napoli. Annalisa, quella sera, si è ritrovata in mezzo ad una sparatoria tra due dei Boss della Camorra. L’obiettivo della sparatoria non era la ragazza, ma un membro di una delle famiglie mafiose, per un regolamento dei conti.
Purtroppo la pallottola colpì Annalisa sul volto .

Dopo l’omicidio, il quartiere prende coraggio per far cambiare le cose. Prima di allora nessuno aveva mai detto niente perchè era sempre meglio far finta di nulla in queste circostanze.La gente si lasciava trasportare e preferiva non denunciare nulla. Forcella per la prima volta decide di alzare la voce. Infatti se oggi si va a visitare Forcella la si trova completamente diversa a come era 20 anni fa.
Dopo l’accaduto, il clan ha deciso di lasciare il quartiere.

Ancora oggi rimane il ricordo vivo di Annalisa

Tutta Napoli ha deciso di dedicare ad Annalisa una biblioteca, un asilo nido, una ludoteca e fondare un’associazione in suo onore. Inoltre, anche la famiglia di Annalisa dopo la sua morte, non si è mai abbattuta. Ha continuato a combattere per liberare il quartiere dal pericolo. Il padre ancora oggi fa visita alla biblioteca per parlare con i ragazzi e far conoscere la storia di sua figlia, in modo tale da non farla ripetere di nuovo. Nel 2005 la Feltrinelli pubblica anche “Il diario di Annalisa” dove all’interno possiamo trovare tutte le speranze e i sogni di una ragazzina piena di voglia di vivere e curiosa di scoprire il mondo.

Non è l’unica vittima

Successivamente le guide ci hanno portato in un altro luogo molto importante, Piazza Vincenzo Calenda e Piazza Enrico de Nicola, dove sono stati uccisi Luigi Galletta e Maikol Giuseppe Russo. La cosa che colpisce di più di questi due ragazzi è che entrambi sono stati uccisi nello stesso anno, rispettivamente a Luglio e Dicembre del 2015.
Questi fatti ci fanno capire che nonostante fosse stata uccisa pochi anni prima Annalisa Durante, non si sono fermati i clan della Camorra.

 

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3 risposte

  1. Lucrezia ha detto:

    L’ho trovato molto bene esposto e chiaro nella lettura. Molto bello.

     
  2. emma persili ha detto:

    Questo articolo mi ha toccato e commosso, complimenti ai ragazzi e ai professori che continuano a tenere vivi i ricordi.

     
  3. eva ha detto:

    Articolo struggente e per niente da sottovalutare, è importante continuare a mantenere vivi questi ricordi, cosicché azioni del genere non si ripetano più
    complimenti!

     

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