Intervista a Don Marco Aspettati
Il giorno 30 ottobre ho intervistato il professore Don Marco Aspettati, per conoscere la sua vita prima di raggiungere Villa Sora.
Don Marco mi ha raccontato di essere cresciuto in una famiglia composta dal papà Sandro, la mamma Annamaria e il fratello Stefano.
Nato il 20 maggio 1975 a Firenze, è vissuto lì fino all’età di 31 anni. Ha frequentato ragioneria ma conseguito il diploma si è reso conto che il diritto non era tra i suoi interessi principali, per questo all’università ha deciso di cambiare strada e intraprendere la Facoltà di Ingegneria elettronica. Fin da piccolino ha frequentato la chiesa, ma essa ancora non faceva parte della sua vita, mi ha spiegato che progressivamente è cresciuto in lui il desiderio di seguire la chiamata di Dio e una volta capito che quello era il suo destino, ha scelto che la sua vita doveva essere completamente dedicata a questa missione. I suoi genitori hanno accettato questa decisione con molto fatica, ma poichè anche il fratello Stefano aveva deciso entrare nell’ordine dei Salesiani, dopo l’iniziale difficoltà, hanno portato avanti il cammino di loro figlio Marco con molto amore.
Don Marco ha deciso di diventare un salesiano, poichè è cresciuto nell’ambiente di Don Bosco, facendo l’animatore nell’oratorio e da lì ha capito che il suo carattere era adatto a questo ambiente. Nel suo percorso ci sono stati dei momenti in cui si è chiesto se fosse la strada che il Signore volesse per lui, però questi sono stati anche momenti di conferme.
Le ultime frasi che ha detto mi hanno colpito molto:
-che il messaggio che vuole trasmettere è che la vita porta con sè una grande promessa e ci invita a scoprire che ognuno di noi è figlio amato da Dio, da sempre e per sempre, un Dio che in Gesù ci dà la vita;
-che nell’ambiente in cui si trova, ha trovato espressioni positive come la vitalità che noi ragazzi diamo alla scuola e che lavorando con dei docenti per il bene dei ragazzi si trova molto bene e a suo agio.
Questo è una sintesi della mia intervista, che mi ha lasciato più di queste parole e soprattutto il pensiero che con una persona come lui si possano fare dei grandi passi, avere dei grandi chiarimenti su fatti molto delicati e importanti.