Corso di primo soccorso: come salvare una vita

Cos’è un corso di primo soccorso

Quest’anno, alle terze medie, è stata offerta la possibilità di partecipare al corso di primo soccorso. Quattro dipendenti dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, o INAIL, hanno fatto visita a Villa Sora per insegnare alle due terze alcune manovre che potrebbero anche salvare una vita. Le due classi hanno svolto questo corso in due giornate diverse. La sezione B lo ha svolto il 18 novembre, la sezione A invece il 22 novembre. Il corso di primo soccorso ha impiegato ben quattro ore per essere svolto ed è stato organizzato in orari diversi.

Che cosa è stato fatto

La giornata dei ragazzi è iniziata con una presentazione PowerPoint su ciò che avrebbero svolto i ragazzi. Alcuni non vedevano l’ora di iniziare, altri invece parevano molto insicuri e in ansia. Dopo un’ora e un quarto di presentazione, i ragazzi sono stati divisi in quattro gruppi per mettere in pratica ciò che hanno imparato. I quattro gruppi si sono incontrati in luoghi diversi per svolgere quest’attività. A seguire, i ragazzi hanno ripetuto con i rispettivi gruppi ciò che hanno visto nel PowerPoint. Hanno imparato cos’è l’RCP, o rianimazione cardio-polmonare e l’hanno riprodotta su un manichino usando un DAE (o defibrillatore) di prova. Hanno anche imparato cosa fare in caso di disostruzione.

Cosa fare prima che arrivi il DAE

Innanzitutto bisogna controllare l’ambiente se è sicuro, e poi bisogna chiamare una persona per aiutarti. Ma non devi strillare in generale “Aiuto, aiuto!” perché poi probabilmente non verrà nessuno. Invece devi puntare il dito a una persona e chiamarla verso di te. Poi devi controllare se respira scoprendo il torace e mettere l’orecchio sulla bocca e nel frattempo aprire le vie respiratorie. Se non respira, chiedi al tuo aiutante di chiamare il 112 e dire che c’è una persona che non respira. Nel frattempodevi  chiamare un’altra persona e dirgli di prendere un defibrillatore. Di solito essi si trovano nei luoghi pubblici per legge e si trovano vicino a dei cartelli con scritto “DAE”. Nel frattempo devi fare trenta pressioni sul torace in 18 secondi e due respirazioni bocca a bocca, ma solo se hai un’apposita maschera. Una volta arrivato il DAE interrompi immediatamente ciò che stai facendo.

Cosa fare quando arriva il DAE

Una volta arrivato il defibrillatore, accendilo e segui le istruzioni che ti verranno dette. Quando usi il defibrillatore, devi far allontanare tutti. Il DAE effettua una scansione per decidere se effettuare una scarica. Se ti chiedesse di farla, prima allontana tutti nuovamente e poi effettuala. Una volta fatta la scarica, fai trenta pressioni sul torace e la respirazione bocca a bocca come prima. Dopo due minuti il DAE farà un’altra scansione e attendi il risultato. Se ti chiede di effettuare un’altra scarica la devi fare e ripeti il ciclo. Se non ti chiede di effettuarla, aspetti l’arrivo del 112 perché poi loro prenderanno in mano la situazione.

 

Cosa fare in caso di disostruzione delle vie aeree

Ai ragazzi non solo è stato insegnato come fare la rianimazione cardio-polmonare, ma anche cosa fare in caso di distruzione. Se è parziale, si invita il signore in pericolo di tossire solamente perché così il corpo estraneo uscirà. In caso di ostruzione completa, il signore diventa pallido e inizia a rannicchiarsi, ma invece bisogna comunque dire di tossire. Dopo bisogna dare cinque “pacche” forti sulla schiena e se il corpo estraneo non esce bisogna fare la mossa di Heimlich. Ciò consiste nel mettersi dietro la persona e abbracciarla intorno allo sterno; dopo bisogna fare cinque compressioni con le nocche verso di te per cinque volte e poi ripetere il ciclo pacche-mosse di Heimlich. Se un lattante (meno di un anno) ha un ostruzione bisogna fare delle mosse diverse. Bisogna eseguire cinque pressioni con due dita sulla schiena e poi cinque sul petto allo stesso modo.

Il parere dei ragazzi sul corso di primo soccorso

Alcuni ragazzi all’inizio erano spaventati di fare quest’attività, ma alla fine sono usciti dicendo: “Ma perché mi stavo preoccupando così tanto?”. Questo corso non è servito solo ad insegnare ai ragazzi come salvare una vita, ma anche a responsabilizzarli per delle situazioni critiche. Un ragazzo della terza B ha commentato così la sua esperienza: “Per me questo corso è stato molto utile perché se ti capitasse nella vita reale sapresti cosa fare. Quando ho iniziato il corso, a differenza di alcuni miei compagni, volevo imparare cose nuove. Durante il corso ero abbastanza tranquillo, ma non lo sarei così tanto se mi capitasse nella vita reale. Alla fine sono rimasto soddisfatto di me perché ho appreso tutto quello che potevo. Questo corso mi ha aiutato molto ma, come ho detto prima, sarei nervoso se mi capitasse nella vita reale”.

 

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