Tra le stanze di Palazzo Altemps

Palazzo Altemps
Rome Italy - June 18, 2019: National Roman Museum Palazzo Altemps Rome Italy

Palazzo Altemps, situato a pochi passi da Piazza Navona, è un edificio tardo-quattrocentesco e attualmente una delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano. Dimora aristocratica, venne costruita per volontà di Girolamo Riario, signore di Imola, su progetto attribuito a Melozzo da Forlì. Il palazzo ricomprende una serie di edifici di epoca medievale, dove già nel Cinquecento trovava posto una ricca collezione di scultura antica. Nel 1511 divenne proprietario dell’edificio il cardinale Francesco Soderini, che affidò i lavori di ampliamento prima ad Antonio da Sangallo Il Vecchio e poi a Baldassarre Peruzzi. Divenuto nel 1523 sede diplomatica, sarà poi acquistato nel 1568 dal cardinale austriaco Marco Sittico Altemps. In questa fase fu completata la costruzione del complesso.

Rome Italy – June 18, 2019: National Roman Museum Palazzo Altemps Rome Italy

Il palazzo si compone di diverse parti. Vi troviamo un cortile quadrangolare con arcate, che conserva una splendida fontana-ninfeo e un piano nobile nelle cui sale si conservano molte delle decorazioni ad affresco originarie. Vi è inoltre una loggia dipinta, che affaccia sul cortile, decorata come un giardino segreto e la chiesa di Sant’Aniceto, costruita dal nipote del cardinale Altemps. Dedicata ad Aniceto, uno dei primi papi, fu realizzata per accogliere le spoglie del Santo, che, per la prima volta, furono concesse per essere collocate in un ambiente privato. All’interno del palazzo è presente anche un teatro, intitolato a Goldoni, in occasione del suo soggiorno romano oppure per via della frequente rappresentazione delle sue opere nel teatro.

Rome, Italy – July 2, 2015. Close up of the sign on the Palazzo Altemps in downtown Rome, Italy. It is one of several branches of The National Roman Museums.

Le principali opere esposte appartengono alle collezioni Boncompagni Ludovisi, Altemps, Mattei, Gorga e alla raccolta egizia. L’opera più nota è “il galata suicida”, copia romana di un originale greco, appartenente al primo ellenismo dell’arte di Pergamo. È un’opera di intensa drammaticità che si avvale della contrapposizione di due figure: un poderoso guerriero barbaro in tutta la sua vigoria fisica, che ancora tiene parzialmente sollevato per un braccio; un personaggio femminile dalle membra ormai abbandonate nella morte. La possente muscolatura dell’uomo ne indica l’estrema violenta vigoria, il brusco volgersi di lato e verso l’alto del capo ne mostrano l’orgogliosa fierezza, accentuata dallo sguardo reso ancora più intenso dalle forte arcate orbitali. Ma tanta sprezzante potenza giunge al culmine: egli stesso, nell’atto estremo del suicidio, spinge nel proprio torace una spada. Le ciocche scomposte, le folte arcate sopraccigliari e i lunghi baffi ne indicano chiaramente l’appartenenza etnica. Anche la donna ha una capigliatura caratteristica: dalle lunghe ciocche scomposte si evince la sua condizione di galata. La testa ricade verso il basso, come il braccio sinistro e le lunghe pieghe del vestito, prive ormai di ogni vitalità.

L’opera originale era denominata Donario Galata, in quanto celebrava la vittoria di Attalo I contro una popolazione barbarica della stessa etnia dei galli (Galati), si componeva di varie statue disposte su un piedistallo, probabilmente di forma cilindrica piuttosto allungata.

Il palazzo, con le meravigliose opere custodite al suo interno, rimane uno dei luoghi più affascinanti di Roma, seppur sconosciuto ad alcuni.

 

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