Ricordare per non dimenticare

La giornata del Ricordo: solennità civile nazionale italiana, si celebra oggi 10 febbraio.

Fu definita giornata del Ricordo proprio perché ricorda i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata.

Nel 2005 gli italiani furono chiamati per la prima volta a celebrare il giorno del Ricordo, in memoria di quasi 20.000 italiani torturati e gettati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della Seconda Guerra mondiale.

Nel 1943, dopo tre anni di guerra, le cose si erano messe male per l’Italia.

Il regime fascista di Mussolini aveva decretato il proprio fallimento con la storica riunione del Gran Consiglio del fascismo del 25 luglio 1943. Nei Balcani e particolarmente in Croazia e Slovenia le due regioni balcaniche confinanti con l’Italia, il crollo dell’esercito italiano aveva fatalmente coinvolto le due capitali. Qui avevano avuto il sopravvento le forze politiche comuniste guidate da Joseph Brozz, nome di battaglia “Tito”.

La prima ondata di violenza esplose proprio dopo la firma dell’armistizio, l’8 settembre 1943.

In Istria e in Dalmazia i partigiani jugoslavi di Tito si vendicarono contro i fascisti, che, nell’intervallo tra le due guerre, avevano amministrato questi territori con durezza, imponendo un italianizzazione forzata e reprimendo osteggiando le popolazioni slave locali.

Con il termine foiba, che deriva dal latino fovea, vengono chiamate le voragini naturali, tipiche delle città citate.

Le foibe.

La modalità con le quali le persone venivano buttate all’interno di esse erano alquanto brutali: esse venivano legate tra di loro tramite un filo spinato. Il primo della fila veniva sparato, cadendo, provocava la caduta di tutti gli altri in queste buche che arrivavano fino a 300 metri di altezza. Alcuni alla caduta erano ancora vivi .

La giornata del Ricordo fu istituita solo nel 2004 per motivi politici: si voleva occultare quello che era successo .

Dimenticare non è possibile. Allora, ricordiamo “PER NON DIMENTICARE” . E questo compito spetta a ciascuno di noi!

 

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