Hunger Games prequel, la recensione del film
Da poco tempo nelle sale cinematografiche del mondo è uscio il nuovo film di Hunger Games, ispirato all’omonima saga letteraria dell’autrice statunitense Susanne Collins. Questo lungometraggio è il prequel della saga cinematografica uscita negli anni 2012-2015. Il film ha una durata non indifferente, 2 ore e 38 minuti che scorrono in modo piacevole tanto che alla fine quasi ti chiedi:”Ma come, è già finito?”
Il montaggio delle scene è ben eseguito e chiaro. Francis Lawrence il regista di questo e degli altri film, escluso il primo, ha fatto un ottimo lavoro.
Gli Hunger Games
La storia è ambientata in un futuro distopico, nella città di Panem, in Nord America. Questa è divisa in 12 distretti governati dalla temibile Capitol City. Originariamente i distretti erano dodici, ma uno osò ribellarsi alla capitale e scatenò una terribile guerra. L’esito fu la distruzione completa del distretto e la supremazia assoluta di Capitol che per vendetta creò gli Hunger games.
Ogni anno un ragazzo e una ragazza adolescenti di ogni distretto, i tributi, vengono estratti a sorte per combattere all’ultimo sangue in un’arena finché non ne resterà solo uno, il vincitore. Durante le vicende del film ci troviamo nei decimi Hunger games, che però non sono iper tecnologici come nei film successivi, ma molto più rudimentali e poco scenografici.
La trama
Il film è diviso in tre parti. Il mentore, il premio e il pacificatore, proprio come nel libro. Il Protagonista è il giovane Coriolanus Snow, futuro cattivo della saga originale e interpretato da Tom Blyth. Seguiamo le sue vicende durante i decimi Hunger games. Anche se vive a Capitol è portatore di un nome, quello degli Snow, glorioso e nobile ma decaduto. Il padre, Cassius Snow, era un grande generale di nobile e prestigiosa famiglia, ma morì durante la guerra coi distretti. Questo portò Coriolanus, sua cugina Tigris, interpretata da Hunter Schafer, e la Signora Nonna a essere più vicini che mai e ridotti quasi alla fame.
Ormai diciottenne, Snow deve tenere alto il nome di famiglia e cercare di risollevarlo e perciò frequenta la scuola più importante e prestigiosa di Capitol dove ha l’occasione, vincendo una borsa di studio, di farlo. C’è una novità, però, quell’anno per vincerla, i ventiquattro candidati devono fare da mentore ai tributi e vincere i giochi. A Snow sarà assegnata il tributo femminile del distretto 12, Lucy Gray Baird, interpretata da Rachel Zegler.
Questo personaggio è molto interessante perché Lucy è una ragazza che ritiene che la fiducia vada anteposta a tutto, e questo sarà importante nel rapporto tra i due, specialmente sul finale. Nonostante sia praticamente condannata a morte Lucy mantiene sempre il suo spirito libero. Lei è una cantante e per questo ci sono diverse canzoni, ben contestualizzate e molto carine. La storia è ben scritta anche se la parte più discussa è la terza che prende luogo dopo i giochi e ci fa effettivamente capire quali sono le conseguenze dei giochi e cosa abbia scatenato in Coriolanus la pazzia, Lucy Gray.
I personaggi
Tutto il cast e il lavoro fatto è stato davvero eccellente, dalla selezione degli attori, all’interpretazione, alla chimica tra gli attori e le emozioni trasmesse. Tom Blyth è perfetto per il ruolo e ha fatto un lavoro magnifico.
Rachel Zegler ha scritto tutte le canzoni che canta nel film ed è davvero una bravissima cantante. Oltre a Snow e Lucy, troviamo altri personaggi come Tigris che ritroveremo anche nel quarto film della saga originale, ma in una versione più felina. C’è poi Sejanus, il migliore amico di Snow che è interpretato da Josh Rivera. Sejanus ha un ruolo molto particolare e complesso, che per una serie di incomprensione sarà un’altra delle cause della pazzia di Snow. Infine abbiamo tra i personaggi di spicco il decano Casca Highbottom, direttore dell’accademia frequentata da Snow e creatore degli Hunger Games.
L’attore che lo interpreta è Peter Dinklage che purtroppo è affetto da Acondroplasia. La bellezza del film e di questo cast è la diversità e l’inclusività di tutti i tipi di persone. Dalle diverse etnie degli attori, a chi ha malattie ereditare, agli orientamenti sessuali. Infatti Hunter Schafer, l’attrice di Tigris è un attrice transgender m.t.f ( da maschio a femmina ). Un particolare che non viene evidenziato, è così e basta. Ed è per questo che non si sfocia nel temibile politicamente corretto. Inoltre gli attori non sono stati scelti perché i personaggi avevano quelle particolari caratteristiche nel libro, ma perché sono semplicemente bravi.
Differenze con il libro
Per quanto riguarda la prima e la seconda parte sono completamente fedeli, quasi un uno a uno. La terza parte invece, come accennato prima, è quella un po’ più traballante. La differenza si concentra sulla scelta narrativa del finale: nel libro tutto avviene nelle ultime pagine mentre nel film è più diluita. Si può dire che è proprio questo che causa la pazzia di Snow nel film. Nel libro anche se la cosa avviene alla fine, possiamo leggere i pensieri del ragazzo che si fanno via via più oscuri. Mentre nel film tutto su gioca sulla perfetta interpretazione di Tom e le inquadrature registiche. Elementi che hanno reso l’idea piuttosto bene.
E voi partecipereste agli Hunger games ?
Sia il libro che il film ci regalano grandi emozioni e sensazioni riportandoci all’atmosfera del primo libro di cui è già uscita una recensione. La storia ci presenta moltissimi riferimenti e citazioni alla saga principale. Risponde a molte domande lasciate in sospeso facendoti empatizzare completamente con un personaggio che si è sempre odiato, il cattivo ! Ti lascia davvero a bocca aperta, senza parole, con tante chicche qua e la. Leggere tutti i libri e vedere i film è una grande turbine di emozione che va veramente la pena di essere vissuto e sperimentato. E ricordate come disse Snow:”sono le cose che amiamo di più a distruggerci“