“C’è ancora domani”, film interpretato da Paola Cortellesi

“C’è ancora domani” è un film la cui pellicola tratta di una storia non solo di speranza e rinascita, ma anche di lotta e violenza. Siamo negli anni 50, quando Chiara, una donna e una madre, si ritrova a combattere e a vivere con le continue violenze/molestie da parte del marito.
Il vero punto di forza del film è sicurante la bravura con la quale gli attori riescono a calarsi perfettamente da un aspetto emotivo in quelle che sono le posizioni dei personaggi; commovendo moralmente così lo spettatore.
“Stringiamo le schede come biglietti d’amore”
Una tra le scene però più particolari del film “C’è ancora domani” è sicuramente quella dove la protagonista in questo caso interpretata dalla Cortellesi si ritrova ad dovere uscire di casa di nascosto come se stesse commettendo un illecito non per scappare con un altro uomo in cerca del vero amore ma bensì per votare. Questa situazione ci fa riflettere sul fatto che la libertà è più desiderabile dell’amore, poiché senza libertà non esisterebbe amore autentico.
Dalla violenza al ballo “con un movimento”
Un’altra scena molto toccante è quella del ballo che suscita confusione e contraddizione. Come è possibile notare, in un primo momento l’atmosfera è cupa e violenta poiché si sta assistendo ad un’altra scena di violenza domestica che si trasforma poi in una romantica coreografia, lasciandoci così incuriositi dal perché di questa scelta insolita. Volendone trovare una spiegazione o una interpretazione potremmo dire che il regista nel tentativo di “sdrammatizzare” gli schiaffi e le botte abbia decidendo di dare vita ad un parallelismo servendosi così di alcuni passi di danza e melodie di sottofondo.
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