Chimica e restauro: incontro con Claudia Mazzuca

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Il 22 aprile si è tenuto un incontro presieduto dalla professoressa Claudia Mazzuca, docente di Chimica del Restauro presso l’Università di Tor Vergata. Invitati a tale incontro tutti gli anni 3° e 4° del liceo Classico di Villa Sora. Il convegno verteva sull’importanza della chimica applicata alla storia dell’arte e il recupero dei manoscritti antichi, delle tele e delle stampe. La professoressa Mazzuca è impegnata nell’attività di ricerca in vari settori come quello medico, industriale e dei beni culturali. In particolare si è occupata di perfezionare dei metodi innovativi a base di idrogel da utilizzare per la pulizia di materiale cartaceo.

Questi reperti ci offrono informazioni sul periodo storico o sulle vicissitudini attraverso la scrittura, il materiale e l’intento della loro produzione. È importante inoltre riflettere sul valore culturale che questi antichissimi codici possiedono, poiché nonostante il progresso tecnologico quasi tutta la cultura rimane su libri e manoscritti.

Intervento di Claudia Mazzuca nel teatro di Villa Sora

Come si interviene contro il degrado della carta

La carta è costituita principalmente da cellulosa, un polisaccaride lineare e non ramificato composto da migliaia di molecole di glucosio. Purtroppo il processo di degrado è irreversibile e la carta col passare del tempo (ma può dipendere anche dal luogo di conservazione) si accartoccia, si ingiallisce e assume un cattivo odore. Il compito di restauratori e chimici impegnati in questo campo è proprio rallentare tale meccanismo e riuscire ad allungare la vita dell’opera. Grazie alla pulitura e il restauro della carta antica si permette la conservazione del patrimonio storico, culturale e artistico.

L’operazione risulta tutt’altro che semplice anche a causa di interventi passati che comportavano l’uso di collanti. Il processo di pulitura tradizionale prevede di immergere i fogli di carta in acqua, così da eliminare elementi contaminanti e prodotti di degrado della cellulosa. Il cosiddetto bagno ad acqua comporta però diversi svantaggi, come il rigonfiamento delle fibre di cellulosa e la successiva deformazione della carta dopo l’asciugatura. L’acqua può inoltre agire sulla carta facendole perdere inchiostri e pigmenti idrosolubili.

Gli idrogel

Da alcuni anni allora molti ricercatori, tra cui la prof.ssa Claudia Mazzuca, hanno sperimentato l’uso di un idrogel per pulire in maniera controllata i manoscritti. Le caratteristiche di questa sostanza sono il rilascio di quantità contenute di acqua, l’assenza di un effetto troppo appiccicoso, una diminuzione di perdita di residui (che possono essere cibo per microbi) e ovviamente non sono tossici per chi li usa. I gel compatibili, trasparenti, sciolgono lo sporco e per capillarità prendono i residui di carta sporca.

La passione per il proprio lavoro

Claudia Mazzuca, concludendo il suo intervento, ha lasciato agli studenti un pensiero prendendo spunto da una celebre poesia di Martin Luther King, invitandoli ad inseguire i propri sogni e a fare nella vita ciò che più li appassiona poiché solo in questo modo si sentiranno veramente felici e realizzati.
Nel momento finale ha poi svelato quali sono stati i lavori per lei più emozionanti ed impegnativi e tra questi figurava un autoritratto di Leonardo, le Storie di Erodoto scritte in greco ma anche dei libri di poesie iraniane notevolmente decorati che hanno messo alla prova le nuove tecniche sperimentate.

 

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