Cogito, ergo sum!

      Al giorno d’oggi se si parla di filosofia si pensa alla scuola e alle interrogazioni incomprensibili su quei pensieri così giusti e nobili, ma così tanto lontani da noi. Conosciamo i “filosofi” che vanno in televisione, che sfornano libri uno dopo l’altro, che si elevano a sapienti del XXI secolo. Non è certo questa la vera filosofia, ma l’esercizio del pensiero, buona abitudine che stiamo via via perdendo, troppo occupati a correre e a dimenarci tra gli impegni della nostra vita.

     La filosofia è un bisogno dell’uomo, ma anche un dovere fondamentale: le persone devono interrogarsi, devono pensare, devono saper essere in grado di criticare ciò che le circonda. Proprio questa scienza fa parlare l’interiorità dell’uomo, le paure, gli interrogativi, i dubbi, gli elementi propri dell’irrazionalità di cui è portatore l’essere razionale per eccellenza.

    Non ci sono giustificazioni, l’esercizio del pensiero non è elitario, per pochi eletti: la filosofia è per tutti, “è profondamente democratica […] e non conosce autorità”, come dice Remo Bodei in un’intervista su Il Mattino di Corrado Ocone, Prendiamola con filosofia.

Non c’è bisogno di andarla a cercare tra i libri, è presente nella vita delle persone, nella religione, nell’arte, perfino nelle scienze. Proprio la scienza, spesso così asettica e impersonale, che concede una sola via, una sola soluzione, può andare a fondersi con la filosofia, come nella bioetica, dove può accadere che le vie siano due.

Dunque “a che serve la filosofia?” si interroga G.Giorello in Filosofia in piazza. Cercando il dialogo fuori dalle accademie la sua stessa risposta è “a niente, e a nessuno”. E’ normale che in un mondo dove ciò che conta maggiormente è l’utile ed il guadagno, l’attività dell’ otium letterario venga declassata. La filosofia viene considerata inutile, forse perché spesso troppo astratta. La vera filosofia la fece Socrate, che si uccise per le proprie idee: oggi invece si trasforma troppo frequentemente in un esercizio retorico fine a se stesso, “con la quale e senza la quale si rimane tale e quale”.

Molte persone si allontanano dal pensiero e dalla riflessione a causa della filosofia stessa: il primo contatto con questa materia è quello scolastico, dove viene studiata in modo teorico, come se trattasse solamente di un mondo arcaico, ideale e utopico, lontano dalla nostra vita. Diviene troppo spesso una materia sterile, da imparare nei punti fondamentali, senza la possibilità né il tempo di comprenderla a fondo, così inarrivabile e così poco concreta e palpabile.

D’altra parte la filosofia non è solo questo, non deve rimanere un esercizio infecondo ma deve fornire all’uomo degli interrogativi, dargli le basi su cui riflettere, allenarlo al pensiero critico, a saper ragionare su tutto ciò che gli viene proposto attraverso i mezzi di comunicazione, dalle persone e dai dogmi, e a rifiutare le cose a cui non crede, di cui dubita, con cui è in disaccordo.

La filosofia ci dà l’opportunità di svegliarci dalla nostra ignoranza, la possibilità di non accettare più il panem et circenses, ovvero di farci distrarre da ciò che è veramente importante: non è più tempo di “prenderla con filosofia”, ma di ragionare.

Ludovica Caroselli

 

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Una risposta

  1. madagascar ha detto:

    Complimenti per questo post.La filosofia è essenziale per l’esistenza di ognuno di noi e la capacità di sfruttarla altrettanto 🙂

     

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