Il coraggio di diffondere la Fede – Silence
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The silence
Una missione di sofferenza, coraggio e fede.
Quando nel 1633 due padri gesuiti portoghesi, Padre Rodrigues e Padre Garupe vengono a sapere che il loro maestro Padre Ferreira ha commesso abiura rinnegando la sua fede cristiana, decidono di partire per il Giappone per ritrovare il loro maestro e per cercare di diffondere la loro fede, sebbene il paese sia stato investito da una violenta persecuzione contro i cristiani.
Questo film, tratto da un libro dello scrittore giapponese cristiano Shusaku Endo, mostra tutto ciò che rappresenta l’uomo in contatto con la sua religione, durante le situazioni più drammatiche: Padre Rodriguez e Garupe cercano di predicare e dedicarsi corpo e spirito alla loro predicazione nella loro piccola comunità cristiana, sebbene mostrino tanta sofferenza verso la grande persecuzione attuata contro di loro, inaccettabile a tal punto verso il loro maestro da averlo portato a rinunciare alla sua fede. A differenza di molti altri film su questo tema, lo spettatore può vedere come la vita di questi due gesuiti sia piena di contraddizioni: l’impressione di essere abbandonati da Dio stesso, per esempio, o il tradimento di chi aveva abbracciato la fede cristiana. Nonostante questo, Padre Rodriguez e Garupe continuano a predicare la loro fede, sapendo che da un giorno all’altro, il loro martirio sarebbe arrivato.
Anche il titolo, “Silence” cioè silenzio, evidenzia uno dei temi principali del film: il “silenzio” che venne messo in atto nei confronti di Gesù per non fagli diffondere la sua dottrina, diventa lo stesso silenzio attuato dal governo giapponese contro la diffusione del cristianesimo in questo paese.
Questo film, nonostante non sia una pietra miliare tra i film sulla religione, mostra bene la paura e allo stesso tempo il coraggio umano nel diffondere la propria fede. Chi predica con grande forza trova altrettanta forza nel credere in Dio e continuare verso la sua strada, anche se a volte questa ha portato al martirio. La forza di questi Padri, nonostante il loro martirio sia stato interpretato dai non credenti come “sacrificio inutile”, è nel non abbattersi: chi adora e predica la propria grande fede non si abbatte.