Il Giorno del Ricordo: per non dimenticare
Le Foibe: cosa sono? Cos’è il Giorno del Ricordo?
L’11 febbraio si è svolto a Villa Sora un evento in occasione del Giorno del Ricordo, che ha coinvolto tutti gli studenti del biennio. Si è trattato di un’occasione per rinnovare la memoria della tragedia che avvenne durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, e che vide protagonisti gli italiani e tutte le vittime delle foibe, e anche gli istriani, dalmati e fiumani costretti all’esilio dalle loro terre.
Nell’immediato dopoguerra, migliaia di uomini vennero gettati nelle foibe, profonde spaccature naturali nel terreno diffuse in Friuli-Venezia Giulia. Si trattava di avversari politici, fascisti, ma soprattutto civili, donne, bambini, tutti coloro che avevano deciso di opporsi alla violenza dei partigiani di Tito; per questo motivo furono sottoposti a gesti crudeli da parte di questi ultimi.
La causa di questi fatti va ricercata nel periodo che inizia alla fine della Prima Guerra Mondiale. Da allora, gli italiani avevano amministrato duramente l’Istria e la Dalmazia, abitate per metà da Sloveni e Croati, a cui fu imposta un’italianizzazione forzata. Pertanto, i partigiani iugoslavi vollero vendicarsi contro i fascisti, e in generale contro gli italiani.
Nel marzo del 2004 il Parlamento italiano ha istituito il Giorno del Ricordo, celebrato ogni 10 febbraio. È una giornata nata per conservare il ricordo di quella che sembra una storia inventata, ma che è la triste realtà. È stata scelta come data di commemorazione proprio il 10 febbraio, perché è il giorno in cui furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano l’Istria, la città di Zara e buona parte della Venezia-Giulia alla Iugoslavia.
La celebrazione a Villa Sora
L’evento organizzato a Villa Sora si è aperto con la lettura di una poesia di Graziano Udovisi. Egli fu l’unico sopravvissuto italiano, estratto vivo dalle foibe per miracolo.
In seguito è stata realizzata dal prof. Alessio Collacchi una presentazione dell’evento storico e delle foibe.
Ma il momento più atteso è stato sicuramente quello della testimonianza di Elio Menegotti ed Eufemia Sponza. I due sopravvissuti hanno permesso agli alunni del biennio di ascoltare la loro preziosa testimonianza, che ha scosso ognuno di noi. La loro è una storia toccante: Eufemia Sponza parla con emozione del dramma dell’esodo giuliano-dalmata condiviso assieme al marito Elio Menegotti. I due hanno raccontato la loro storia di esuli, di come dovettero fuggire benché non fossero a conoscenza della situazione per via dell’assenza di fonti di informazione, che li faceva sentire esclusi dal mondo.
Eufemia Sponza ha inoltre letto delle poesie scritte da lei. Le parole commoventi delle poesie esprimono la sofferenza provata da migliaia di persone, che non erano artefici di nessuna colpa tale da meritare cose simili, e ricordano l’importanza di non ripetere tali crudeltà, che proprio per questo non vanno mai dimenticate.
Il Giorno del Ricordo sottolinea l’importanza di non dimenticare quello che migliaia di italiani passarono diversi anni fa, nel mondo evoluto in cui viviamo ma che in occasioni come queste non sembra tale. Un mondo segnato da violenza, guerre e odio.