Intervista a Cleopatra
Finalmente dopo secoli e secoli siamo riusciti a strappare un’intervista esclusiva a Cleopatra, regina egizia dal 52 a.C. al 30 a.C.; donna tenace e indipendente, portò avanti una politica espansiva e rese l’Egitto una grande potenza.
I: Salve maestà, quest’intervista non le porterà via tanto tempo. Iniziamo con la prima domanda: come è riuscita a raggiungere il rango di regina?
C: Beh, mio padre era Tolomeo XII, re d’Egitto. Lui prima di morire decise di nominarmi co-erede con il suo primo figlio maschio, mio fratello Tolomeo XIII. Io per consolidare il mio potere mi vidi costretta a sposare il mio fratellino.
I: Sovrana, moglie, madre, amante, grande stratega: nessun’altra donna nella storia è stata come lei. Mi dica come ha fatto a gestire uno stato così potente con tale abilità.
C: credo sia importante tenere la mente più aperta possibile al mondo e alla conoscenza, per dare il massimo come regina ma anche per me stessa. Ho imparato sette lingue, mi sono dedicata allo studio della filosofia, alla retorica e all’oratoria; la mia educazione ha coperto anche i campi della medicina, della fisica e della farmacologia.
I: Maestà, lei è incredibilmente talentuosa. Ma sappiamo che è riuscita anche a sedurre Giulio Cesare. Mi parli del vostro primo incontro.
C: Io e mio fratello avevamo idee talmente diverse sul governo del Regno che io fui cacciata da palazzo e scoppiò una guerra civile. Giulio Cesare arrivò in Egitto per aiutarci a trovare un accordo. Mi venne in mente l’idea di incontrarlo prima di mio fratello per convincerlo che fossi io la sovrana migliore. Così ordinai ai miei servitori di avvolgermi in un tappeto e portarmi, di nascosto, nella stanza di Cesare. Colpito dalla mia audacia, mi fece rimanere sul trono.
Diventammo ben presto una coppia ed avemmo un figlio, Cesarione. Amai Cesare fino a seguirlo a Roma, dopo la nascita di nostro figlio. Se gli dei me lo avessero concesso, sarei stata la sua fedele compagna per tutta la vita. Lui però fu assassinato e io tornai in Egitto. Con la sua morte si è spenta anche una parte di me.
I: Mi dispiace… poi però nel 41 a.C. trovò il suo secondo amore.
C: Sì incontrai proprio sulle sponde del fiume Cidno il mio Marco Antonio. Dovevo aiutarlo ad attaccare il regno dei Parti. Mi presentai a lui per la prima volta arrivando su una chiatta dorata, circondata di seta e gioielli preziosi. Fu amore a prima vista. Eravamo inseparabili. Ebbi tre figli da lui e ci amammo fino alla fine dei nostri giorni.
La sua tragica morte è stata per me un dolore grandissimo. Mi ritrovai prigioniera di Ottaviano e non volevo che mi umiliasse facendo irruzione nel palazzo e portandomi in catene a Roma. Lui d’altro canto temeva che seguissi la stessa sorte di Antonio suicidandomi, per cui aveva dato ordine di controllare ogni cosa che entrasse nel palazzo.
Però, un contadino mi mandò un cesto di fichi che nascondeva un serpente. Mi accorsi della presenza del serpente, mi feci mordere e morii prima dell’arrivo di Ottaviano evitando così l’umiliazione di essere sconfitta.
I: Grazie mille, maestà, per aver dedicato parte del suo tempo a questa intervista.
C: Grazie a te, sono contenta di aver avuto questa ottima occasione per raccontare la mia storia.