Intervista alla Rappresentante d’Istituto Benedetta Duca

Benedetta Duca, frequentante il terzo Liceo Classico di Villa Sora, è stata eletta Rappresentante di Istituto nell’anno scolastico 2020/2021. Le elezioni, che si sono svolte ad ottobre, l’hanno vista trionfare insieme ad altri due studenti: Andrea Spicola per il Liceo scientifico e Gabriele Bianchi per il Liceo economico sociale. Il ruolo che questi ragazzi ricoprono comporta molte responsabilità e richiede impegno, ma come Benedetta stessa afferma nell’intervista, sono molte le soddisfazioni e il divertimento che l’esperienza permette di maturare.

  • Come Rappresentante di Istituto è la prima volta che organizzi la Festa di Don Bosco?                 Sì, per me è il primo anno come rappresentante e di conseguenza è la prima volta che mi occupo dell’organizzazione della Festa di Don Bosco, di cui ho sentito molto parlare durante gli anni precedenti. Sono stata eletta dagli studenti durante l’anno scolastico 2020-2021 e vado molto fiera del mio ruolo, che mi permette di rappresentare ogni studente di questa scuola meravigliosa, che dà la possibilità a ciascuno di diventare parte di una grande famiglia con attività come questa. A Villa Sora l’obiettivo degli educatori non è solo quello di insegnare e impartire nozioni ma lo scopo è far sentire tutti noi accolti e amati.
Benedetta Duca- rappresentante degli studenti nel Consiglio d’Istituto

  • L’esperienza è stata come ti aspettavi o ti ha sorpresa ?                                                               Dopo aver frequentato per due anni la scuola non sono rimasta sorpresa dalla straordinaria partecipazione da parte dei professori durante la giornata, poiché noi studenti siamo abituati alla loro presenza attenta e costante, affiancano le figure genitoriali nella nostra educazione. L’alta partecipazione da parte di ogni membro attivo di Villa Sora aumenta notevolmente il senso di comunità, soprattutto se si confronta la quotidianità di una scuola come la nostra con tante realtà esterne con cui noi ragazzi veniamo a contatto. La dedizione verso i ragazzi di professori, salesiani cooperatori e tutto il personale scolastico, si riflette nell’organizzazione di uno dei momenti più importanti per la vita salesiana, la celebrazione di colui che ha reso possibile tutto questo: San Giovanni Bosco.

  • Ritieni che l’esperienza ti abbia segnata?                                                                                                       La partecipazione a queste iniziative segna positivamente. Ogni volta e ogni anno la sensazione è diversa, il messaggio che ci si porta dentro matura con noi, anche in considerazione di quello che viviamo e del mondo che ci circonda. Ogni studente di Villa Sora può fieramente sostenere di non essere mai uscito da scuola senza aver ricevuto uno sprone o uno spunto di riflessione, da chiunque provenga. Inoltre vedere tutti dare il proprio massimo lascia sempre positivamente sorpresi.

  • Preparare un evento così importante deve essere stata una grande responsabilità, in che modo avete gestito l’organizzazione?                                                                      
  • La festa di Don Bosco è una celebrazione che ricopre un ruolo centrale nella vita di ogni comunità salesiana nel mondo. Pensare che così tante persone in luoghi e orari diversi stiano festeggiando tutte la stessa figura è davvero emozionante. Proprio per questo ogni membro della comunità e della “Squadra Salesiana” ha partecipato attivamente contribuendo in maniera centrale per far sì che la festa si svolgesse al meglio possibile. Un ruolo centrale è stato sicuramente svolto dal nostro Direttore, Don Marco Aspettati, e dalla Preside, Prof.ssa Laura Ferrante. Vorrei sicuramente ringraziare anche i Coordinatori Pastorali, i Coadiutori Salesiani, il personale ATA e tutti i ragazzi e ragazze che hanno contribuito.

  • A proposito di responsabilità, quest’anno a causa del Covid-19 sarà stato sicuramente tutto più complicato. Come siete riusciti a conciliare divertimento e sicurezza?                                                   Purtroppo e per fortuna ci siamo abituati a dover conciliare questi due elementi. Siamo stati perfettamente “addestrati” a gestire i giochi nel pieno rispetto delle regole e delle restrizioni imposte dal Ministero in relazione alla pandemia che purtroppo affligge le nostre giornate. In particolare avendo già organizzato, la scorsa estate, in centro estivo che si svolge a Villa Sora Estate Ragazzi, abbiamo “riciclato” alcune attività già sperimentate e abbiamo fatto tesoro della precedente esperienza per migliorarci.

  • Quindi vi siete ispirati a qualcosa in particolare per preparare i Giochi (alcuni dei quali si sono tenuti all’aperto, altri nelle classi) ?                                                                                                           Sì, per la realizzazione dei giochi abbiamo deciso di ispirarci a dei programmi televisivi. Ogni ragazzo sogna di poter trascorrere un intero pomeriggio sul divano senza dover studiare per guardare unicamente la TV.  Purtroppo i nostri impegni scolastici raramente ce lo permettono, perciò abbiamo deciso di portare la TV da noi e riprodurre i famosi giochi “Reazione a Catena” e i “Soliti Ignoti” in stile Villa Sora, applicando le regole che tutti conosciamo ma cambiando i contenuti.

  • Si è trattato di un gioco di squadra?                                                                                                                Decisamente sì. Gli altri due rappresentanti, Andrea Spicola e Gabriele Bianchi, hanno contribuito crucialmente. Ad Andrea è toccata l’organizzazione del gioco “Parole Dimenticate”, per cui ha dovuto documentarsi su parole poco usate nella nostra lingua che hanno significati attuali. Gabriele invece ha raccolto le informazioni per il “Villa Sora Quiz”. Io mi sono occupata dei “Soliti Ignoti”, insieme alla Professoressa Morelli.
  • Qual è il tuo gioco preferito tra quelli proposti ?                                                                                     Per essere modesta direi quello organizzato da me ma mentirei, non ne ho uno preferito. Per me il divertimento più grande è stato far parte del team e preparare tutto per donare una giornata felice e spensierata ai nostri compagni.

  • Quale attività ha richiesto più tempo per essere preparato?                                                               Sicuramente quello dei “Soliti Ignoti“, poiché la raccolta di informazioni che poi sarebbero diventate indizi per il riconoscimento di ciascun personaggio ha richiesto moltissimo tempo e grazie alla preparazione e alla successiva conduzione del gioco ho compreso come spesso ciò che appare più difficoltoso si rivela più divertente e dona le maggiori soddisfazioni personali.

  • Qualche immagine di Don Bosco in particolare ha accompagnato le riflessioni della giornata?   Tutta la vita di Don Bosco risulta d’ispirazione e infatti ogni anno non si perde l’occasione per ricordarne gli eventi fondamentali, come il sogno dei nove anni, a cui sono personalmente molto legata. Inoltre la foto immancabile di Don Bosco, nella quale emerge la sua forte personalità , oltre che il suo sguardo paterno e attento a ogni suo ragazzo e l’accenno di sorriso dolce e motivante, è stata sicuramente l’immagine centrale di questa Festa.

  • Oltre al sogno dei nove anni, qualche episodio in particolare della vita di Don Bosco ti caratterizza personalmente ?                                                                                              Assolutamente sì. Io vedo la figura di Don Bosco, il suo esempio ed il suo metodo, davvero efficaci e attuali. Mai come adesso è necessario stare insieme, non isolarsi in un mondo solo virtuale e superficiale dimenticandosi degli altri.

  • Se l’anno prossimo sarai ancora Rappresentante d’istituto hai già in mente qualche idea per la prossima festa ? Dacci qualche anticipazione.                                                                                                 Dovrebbe essere una sorpresa e non potrei dirlo ora ma vi do un piccolo indizio: se la pandemia, come spero e credo, sarà un ricordo e se io avrò ancora l’onore di vestire i panni della Rappresentante d’Istituto, allora potremo fare un revival di “Giochi senza Frontiere” e stiamo già pensando a come poterlo fare.

 

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