La caligine della tv nazionale
Se sono uno studente che apre poco i libri e per questo viene definito pigro, è giusto che gli ideatori di trasmissioni televisive, produttori, sceneggiatori, attori, registri, scenografi della tv italiana … siano definiti SUPERFICIALI per la qualità del lavoro che svolgono e delle proposte che dovremmo accettare in qualità di spettatori.
Ogni volta che accendo la tv ho paura, anzi terrore di capitare su un qualsiasi canale RAI o MEDIASET e trovare Un posto al sole o Don Matteo o Un medico in famiglia, o quella lampada vivente di Carlo Conti. Non vorrei imbattermi in Tutti pazzi per amore, pagherei per non vederlo … anzi molto spesso lo faccio e per questo mia sorella di 10 anni è considerata a casa già un genio finanziario. Ho paura di vedere “Verdetto finale”, incredibile che esista qualcuno in grado solo di concepire l’idea di copiare Forum ed è spaventoso vedere che tale idea venga realizzata. L’avidità umana è visibile persino nella produzione dei programmi: non si ricerca la qualità, ma solo l’audience! Alle 20:30 per principio non accendo la tv sapendo che su RAI 1 Max Giusti presenta Affari Tuoi. La delusione mi assale ogni qualvolta lo vedo, con quel sorriso compiaciuto, per una sfida in cui il concorrente mette in gioco solo la fortuna nessuna competenza. Che dire? Che fare? Non basta tenere spenta la tv. Bisogna prendere come esempio questi programmi. Essi rappresentano molti dei principi sbagliati della nostra società: corruzione, cupidigia, inadeguatezza e soprattutto la mancanza di rispetto verso di noi, il pubblico pagante, il popolo . «Duas tantum res anxius optat panem et circenses », recitava Gioveniale… ma se proprio la vogliamo mettere così, che sia decente questo circenses!