La scuola non si ferma… la didattica a distanza vista da uno studente

In questo periodo, tutti stiamo pensando a cose che prima ci sembravano banali e che davamo per scontate, come la libertà di uscire di casa (per fare sport o per passeggiare con gli amici) o come la libertà di andare a scuola o anche come le relazioni, tutte cose che non possiamo fare: tutti NO preziosi ”

 

ha detto anche Don Stefano Aspettati, Superiore Provinciale Salesiano dell’Italia Centrale durante il buongiorno del 3 marzo, dove ha esposto le sue riflessioni a riguardo.

Ora come ora, l’Italia e molti altri paesi si sono dovuti organizzare a causa di un nuovo virus molto contagioso e perciò da più di un mese tutti gli studenti italiani sono confinati in casa e per non rimanere indietro con i programmi scolastici è stata intrapresa la didattica a distanza. La didattica a distanza richiede impegno sia da parte dello studente, sia da parte del docente e perciò i professori hanno dovuto mettere da parte il loro imbarazzo, per fare videolezioni e videoconferenze; ma anche gli studenti hanno dovuto metterci impegno, poiché era un’esperienza nuova, che non avevano mai sperimentato e perciò si sono trovati in difficoltà quando i professori involontariamente hanno aumentato la mole di compiti da un giorno all’altro.

Quando si è venuta a creare questa situazione di pandemia, in un primo momento si è pensato che durasse poco, ma l’impegno da parte degli studenti è rimasto comunque costante; anche se sono venuti a crearsi dei piccoli problemi, con le applicazioni “Meet” e “Classroom” e sulle lezioni assegnate in modo poco omogeneo durante la settimana, certamente tutti questi problemi sono stati subito risolti grazie all’intervento tempestivo dei rappresentanti d’istituto e dei coordinatori delle classi che hanno provveduto per quanto possibile.

Naturalmente gli studenti si saranno abituati a questa scuola, ma credo che gli studenti, i professori e soprattutto i genitori non vedano l’ora che questo momento di crisi finisca. Inoltre bisogna sottolineare il fatto che la scuola a distanza non è solo un modo per rimanere al passo con i programmi scolastici, ma è anche un modo per rimanere in contatto con professori e studenti. Gli studenti meno estroversi trovano così compagnia, nelle piccole battute che magari si scambiano con i professori in modo da vivere con più serenità questo periodo o nei video che i salesiani ci inviano per darci il buongiorno.

Ripensando alla citazione che apre il testo è necessario evidenziare che il contatto con gli altri a scuola faceva parte del percorso formativo di tutti gli istituti scolastici, infatti c’è una bellissima frase che dice: “le migliori amicizie nascono sui banchi di scuola”.

Come è naturale che sia, i ragazzi preferiscono non commentare la scuola a distanza, ma le persone che hanno espresso la loro opinione, sono state decise sul fatto che la scuola a distanza sia per certi versi utile, come per il fatto che è meglio impegnarsi di più ora attraverso uno schermo, piuttosto che studiare d’estate, quando tutti vorrebbero solo rilassarsi.

 

 

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