La scuola tecnologica

Se cercassimo la definizione del termine scuola sul Dizionario Treccani leggeremmo che  “La scuola é quell’istituzione educativa che ha il compito di trasmettere alle giovani generazioni una formazione umana e culturale, una preparazione specifica in una determinata disciplina, arte, tecnica, professione, ecc.” Ma il termine scuola assume un significato personale  per gli studenti, infatti essa sta diventando sempre più un’istituzione digital-school-alegory-escue_233712considerata come la tomba delle speranze future giovanili. Tale  nomina gli viene attribuita sulla base del contesto sociale in cui ci si trova, ovvero una realtà che demoralizza i giovani sempre meno propensi allo studio e sempre più arresi ad un futuro che diviene incerto e non è  garantito da una solida formazione scolastica.

Cercando di porre rimedio a tali considerazioni della scuola da parte dei giovani  sono stati portati avanti diversi progetti che coinvolgono le istituzione scolastiche perchè siano coese alle recenti innovazioni tecnologiche, poichè secondo ciò che afferma Adele Vario, dirigente scolastica del liceo Manzoni di Caserta, in un discorso al Palalottomatica a Roma: “A funzionare di più nelle scuole italiane c’è sicuramente la professionalità degli insegnanti e degli operatori scolastici che la compongono. Il problema è che non siamo al passo con i tempi. Occorre costruire dei percorsi formativi che tengano conto del mondo del lavoro. Bisogna investire sulla scuola e sulla cultura, perchè è il vero settore trainante del nostro paese”.

La parola d’ordine è, quindi, tecnologia  che deve insediarsi a poco a poco nella scuola, si deve avviare un passaggio graduale, perchè non è facile cancellare anni e anni di tradizioni basate sul cartaceo. L’Italia sta facendo a tal proposito passi da gigante, certo non al pari degli altri stati europei. Un palese esempio di tecnologizzazione è avvenuto all’inizio di questo 2013 con la decisione di effettuare le iscrizioni scolastiche esclusivamente online. Rendere la scuola telematica è stato un obiettivo, dunque, pensato al fine di un miglioramento per l’apprendimento del singolo studente affinchè quest’ultimo possa sentire l’istituzione scolastica, che reputa arcaica e tediosa, come nuova e vicina al suo mondo digitale. Diversi professori della Durham University diedero vita al progetto Classe Star Trek che consisteva nella sostituzione delle antiquate scrivanie con intelligenti piani multi-touch e multi-utente. Il progetto sperimentato da 400 studenti in 3 anni portò al risultato di un significativo aumento delle capacità dei ragazzi. Il professor Liz Burd, capo dei ricercatori della Durham University, in merito al progetto, afferma: “Il nostro obiettivo era quello di incoraggiare livelli  più elevati di coinvolgimento attivo degli studenti, in cui la conoscenza si ottiene attraverso la condivisione, il problem-solving e la creazione, piuttosto che attraverso l’ascolto passivo”.

Un ulteriore progetto, portato avanti dai ricercatori Microsoft, è l’introduzione di nuove interfacce touch-screen nel settore scolastico con il supporto di tablet e PC. Questo progetto fa sì che i giovani si sentano più vicini ad una realtà scolastica nuova, fresca e tecnologica che è inoltre quello stesso mondo informatico che occupa la loro quotidianità. Una realtà, quindi, lontana da quelle obsolete  pratiche che allontanano gli studenti dalla gioia dell’apprendimento, che reputano  un obbligo piuttosto che un piacere. Riguardo al progetto uno dei promotori ha tenuto a precisare che: “La sfida per economie in crisi è puntare sul futuro, sui ragazzi. Per questo dobbiamo investire nella loro speranza, trasformare le scuole con l’aiuto della tecnologia, rendere gli insegnanti degli eroi moderni. Non c’è niente di più forte, per innescare il cambiamento, di una generazione con forti aspettative e speranza di avere un futuro migliore”. (Anthony Salcito, vice presidente di Microsoft per il settore scuola)

Senza alcun dubbio è straordinario vedere come ci si proietti verso progetti così elaborati volti al miglioramento delle condizioni della scuola, ma non bisogna perdere di vista le difficoltà che subentrano con l’attuazione di tali importanti opere. Infatti, i testi in formato elettronico sono disponibili solo in teoria, perché in pratica ancora vi sono problematiche legate alle copie in pdf che le case editrici devono impegnarsi a fornire. Inoltre si presentano diversi dubbi sull’efficienza di questi mezzi di apprendimento tecnologici: in primo luogo perché essendo retro-illuminati stancano a lungo andare la vista, quindi come possono tali strumenti migliorare la scuola se minacciano la salute dello studente? Forse si è limitati dallo studiare sul tablet, visto che è impossibile studiarci per ore, di conseguenza si deve pensare che in fondo questa tanto ambita tecnologia presenta limitazioni e ostacoli. Forse il tablet o gli altri schermi dei computer non possono surclassare ed oscurare il formato cartaceo dei libri didattici. C’è chi addirittura si scaglia contro queste proposte innovative afferendo al fatto che la scuola italiana non ha bisogno di informatica,  ma di spazi, personale e risorse economiche, e che l’aggiornamento tecnologico potrà avvenire solo quando saranno stati sciolti questi nodi altrimenti si potrebbe andare incontro ad un’altra speculazione di soldi pubblici.

Rendere la scuola una base di partenza sicura, nonostante il periodo dominato dalle insicurezze, è fondamentale e lo è anche avvicinarla ai giovani e al loro mondo; quindi la tecnologia che porta avanti il progresso e il cambiamento della società deve divenire parte integrante della scuola nonostante i suoi pro e contro.  In conclusione la scuola vive un momento di crisi, a causa della mancanza di fondi e dei continui tagli, ma bisogna essere fiduciosi e credere in questa istituzione e checché se ne dica, riguardo ai difetti della presente condizione scolastica o alle aspettative future, bisogna pensare al positivo della realtà scolastica  in fondo “Tra le cose che funzionano c’è il rapporto umano tra studenti e insegnanti. Un aspetto che per le generazioni di oggi è molto importante, molto più che nel passato” (Marisa Tulli).

 


 

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