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Allarmante come negli ultimi decenni la relazione tra persone venga rimpiazzata sempre più dalla comunicazione via web. Sorprendente come l’uso massiccio della tecnologia abbia il vantaggio di facilitare la comunicazione tra persone lontane, come esso possa essere il mezzo per conoscere persone nuove o riallacciare contatti. Spaventoso come tutto questo possa essere fonte di pericoli e come l’impulso incontrollabile ad usare il PC, quell’impulso che non si riesce a gestire, condizioni la vita delle persone.
Ma cosa spinge le persone ad usare Internet? Mosso da un senso di solitudine, l’individuo cerca consolazione e attenzione virtualmente. Piuttosto che relazionarsi con il mondo reale, preferisce interazioni online. Nella comunicazione via Internet non essendoci uno scambio diretto di opinioni, il rapporto con la persona, comprensivo della messa in gioco delle proprie abilità relazionali, viene messo da parte. Proprio per questo comunicando virtualmente, una volta spento il PC , i sensi di vuoto e solitudine persistono, se non peggiorano. Si tende a considerare la realtà virtuale come realtà gratificante, che deve far dimenticare delusioni, insoddisfazioni della vita reale. Ci si illude che tutto ciò sia possibile, costruendo nella mente l’idea di una realtà appagante che non esiste.
La soluzione al vuoto è quindi solo il rifugio davanti allo schermo? No di certo. Bisogna imparare a riassaporare l’interazione con l’altro, gestire le gratificazioni e i piaceri che le relazioni interpersonali ci regalano. Si comincia con il riscoprire se stessi, con il superare le relative difficoltà dell’immersione in un mondo che è fuori dalle 4 mura che si vengono a creare di fronte ad un schermo. Solo essendo immersi in una situazione di vita relazionale vera, Internet può essere usato come giusto strumento, solo un’aggiunta comoda e facile per espandere la sete sociale.