Il mar Mediterraneo: il più grande cimitero di sempre
Quando pensiamo al mare, in particolare al Mar Mediterraneo, è molto probabile che alla mente ci tornino ricordi di vacanze in famiglia sul bagnasciuga o magari di partite a pallone con gli amici prima di un bagno.
Per chi fugge da una realtà che a noi pare così distante quale quella della guerra, il mare è ben diverso. È il confine che divide il loro passato, pieno di dolori e cicatrici, dal loro futuro pieno di speranza per se stessi e per la propria famiglia. Un confine che potrebbe, però, anche condurli alla morte.
Per renderci conto di quale situazione orribile ci sia nei paesi da cui vengono gli immigrati ci basta pensare che sono disposti a morire loro stessi e a mettere in pericolo la vita dei loro famigliari pur di scapparne.
“Potete chiamarmi Ali“, questo dice il ragazzo sedicenne somalo che ha preso il nome del suo unico amico rimasto che ha visto affogare davanti ai suoi occhi mentre i trafficanti cercavano di raggiungere Lampedusa.
Qualche calcolo
L’ UNHCR ha stimato che solo nel 2018 il numero di decessi di migranti avvenuti nel mar Mediterraneo si aggiri intorno alle due migliaia. È terrificante pensare che affacciandoci verso il mare ci troviamo davanti ad una distesa di cadaveri, che cercavano solamente di passare da una sponda all’altra, dalla morte alla vita.